Parigi 2024 e Los Angeles 2028, è ufficiale. Firmato l'accordo per l'assegnazione dei Giochi Olimpici

I Giochi Olimpici entrano nel futuro. E proiettano il loro fascino inimitabile fino al 2028, passando per il 2024. La 131esima sessione del CIO, riunita a Lima, ha formalizzato oggi – con la firma dell’accordo – l’assegnazione di due edizioni della manifestazioni a cinque cerchi (Foto ANSA). E’ l’effetto della rivoluzione copernicana introdotta dall’Agenda 2020 e amplificata nei contenuti dall’onda travolgente di una visione pragmatica, plasmata sulle mutevoli esigenze mondiali, sensibile ai mutamenti di un contesto sempre più distante dai gigantismi di un passato che sembra lontano anni luce. E’ l'espressione più significativa della politica portata avanti da Thomas Bach, numero uno del CIO, che non vuole rimanere indietro e depauperare i contenuti di un movimento che è l’essenza dello sport, declinato nella sua forma più nobile.

A Lima va in scena il “win-win-win”, una patto di ferro a tre Parigi-Los Angeles-CIO: niente ballottaggi, nessuna vigilia spasmodica: una doppia assegnazione pianificata da tempo, studiata nei dettagli e accompagnata anche a livello di contributi. La fase decisiva di questo 13 settembre - che ha certificato l’avvento della nuova epoca del movimento olimpico - è stata aperta dal Vice Presidente John Coates, moderata da Bach e culminata dal report di Patrick Baumann, il membro CIO responsabile della Commissione di valutazione del dossier 2028. Quello del 2024 era stato già illustrato nella precedente riunione svolta a Losanna.

I riflettori del Lima Convention Centre, dove erano presenti anche il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Vice Segretario Generale, Carlo Mornati, si sono quindi spostati sulle delegazioni delle città: la scena è stata tutta per Parigi, rappresentata da Denis Masseglia, Valerie Pecresse, Nantenin Keita, Guy Drut, Laura Flessel, il sindaco Anne Hidalgo e Tony Estanguet, e Los Angeles, capitanata da Ania DeFrantz, Larry Probst, Angela Ruggiero, Janet Evannns, Casey Wasserman, Scott Blackmun, Allyson Feliz e il primo cittadino Eric Garcetti. Video emozionali, progetti, vision futuristiche, frasi ad effetto tradotte in ambizioni condivise.

La firma dei contratti suggella una giornata "storica". Il sorriso di Bach, l'approvazione unanime della sessione e la gioia delle delegazioni sono i flash più gettonati. Lima è il ponte verso un nuovo domani a cinque cerchi. 

Il Presidente del CONI, Malagò, ha commentato così l'esito della giornata, dopo essersi complimentao con i sindaci Hidalgo e Garcetti. "Parigi e Los Angeles oggi devono dire grazie al ritiro della candidatura di Roma e dell'Italia. Se fossimo stati in lizza ci sarebbe stata una vera e propria competizione elettorale. Non sarei onesto se dicessi che non c'è rammarico ma l'argomento è stato ormai metabolizzato. Oggi era semplicemente un aspetto formale. Ospitare la sessione del 2019 a Milano, in attesa della formalizzazione, deve diventare un punto di ripartenza. Il mondo sportivo italiano e il CONI sono usciti rafforzati dopo il ritiro della candidatura di Roma perché l'abbiamo subita. Quando Milano si è candidata per la sessione 2019, sulla falsariga di quanto è successo oggi, tutte le città che avevano mostrato interesse si sono via via tirate fuori. Una candidatura olimpica non è all'ordine del giorno, non sarebbe serio parlarne, serve l'appoggio del Governo, qualsiasi ragionamento va fatto dopo le politiche 2018. Bisogna capire quali e quante città nel 2019 avranno intenzione di candidarsi. Ci può stare tutto, merita un discorso approfondito con chi sarà il Presidente del Consiglio e a quel punto sapremo chi avremo contro perché a quella data si saranno formalizzate le potenziali rivali".