LA NUOVA SFIDA DI SARA ANZANELLO

 

L’ha detto subito, Sara Anzanello, l’altra sera all’interno del Broletto di Novara per annunciare la sua rentrèe nel volley giocato. “Non sono wonder woman e quindi non so come reagirò, ma la voglia è tanta di rimettermi in gioco e Novara è probabilmente il posto giusto per provarci.”

Un’opportunità che le ha dato l’Agil Igor Volley, facendone anche la propria testimonial principale delle azioni nel sociale dove sarà impegnata di volta in volta la Società novarese, cogliendo al volo dei rumors arrivati in Via Manzoni, a Trecate, attraverso terzi (l’ex Gilda Lombardo ndr), riportando la centrale veneta a casa dopo 16 anni da quel 1999, quando cioè approdò per la prima volta a Trecate per rinforzare la squadra dell’Agil neo promossa in A2, aveva 19 anni.

Sprizza entusiasmo da tutti i pori la campionessa del mondo del 2002, davanti ad oltre un centinaio di presenti ed ai numerosi media accorsi per l’annuncio dell’anno. Fermata nel marzo del 2013, quando era a Baku in Azerbaijan per la sua seconda stagione in un campionato estero dopo 12 anni passati in Italia in A2 e A1 tra Novara e Villa Cortese, da una epatite fulminante che la vide tra la vita e la morte fino ad un trapianto di fegato tanto necessario quanto rischioso, Sara è tornata al suo amore assoluto, la pallavolo, passando prima da dirigente federale al seguito del Club Italia femminile, a Milano, e poi, adesso, ad un passo che potrebbe darle non tanto le soddisfazioni sportive di un tempo ma un traguardo, probabilmente il più agognato dopo aver combattuto  per la vita.

“Spero che il mio corpo dia delle sensazioni positive – ha spiegato Sara – come è stata la percezione di provare a rimettermi in gioco e la chiamata di Enrico Marchioni (il Direttore Generale) è arrivata al momento giusto come se gli fossero fischiate le orecchie”.

E’ quindi una sfida sotto tutti i punti di vista. Il “Grande Puffo”, come veniva simpaticamente soprannominata, ne è convinta: “Certamente sono consapevole di non essere più quella di prima e molto probabilmente non lo sarò più, ma ho imparato a convivere con il mio corpo che ha delle limitazioni ma non mi arrendo, La mia mentalità sportiva – ha ammesso Sara che risiederà in città e che vivrà la nuova avventura con l’impegno di assistente team manager nel Club Italia che la impegnerà a Milano  - mi ha aiutato nei momenti più difficili da superare e quindi credo di potercela fare e qui è il posto giusto per realizzare ciò perché mi conoscono bene e so che non avrò pressioni. Sono io che non mi do dei tempi precisi ma se quest’anno, dopo opportuni e mirati allenamenti sotto il continuo controllo dello Staff del Niguarda, riuscirò a mettere insieme qualche presenza nella squadra di B1, sarò la persona più felice di questo mondo e ci metterei la firma subito”. Sara entra nel merito, precisando che probabilmente, quando sarà in grado di scendere in campo, lo farà da opposto: “Per ora ho da mettere su dappertutto un po’ di massa muscolare, poi quando sarà il momento, passeremo ad attaccare la palla; quella sarà forse la fase più difficile, ma nel mentre voglio essere d’aiuto il più possibile, durante la settimana, ad un gruppo giovane che deve crescere e nelle difficoltà non dovrà abbattersi”.

2.10.2015